Giovani e atipici vanno a vivere insieme
TORINO. Valentina, 26 anni, impiegata in uno studio grafico e Sara, 26 anni pure lei, europrogettista, trampoliera e fotografa atipica, da un mese vivono da sole, nel loro appartamento di corso Vittorio. «Finalmente siamo indipendenti, grandi e autonome». Valentina e Sara hanno trovato casa con il progetto «Stessopiano», nato, pochi mesi fa, dalla collaborazione tra il Programma Housing della Compagnia di San Paolo, l’associazione Ylda e la cooperativa sociale Tenda Servizi. Il principio è quello di promuovere la coabitazione giovanile, facilitando l’incontro tra i ragazzi in cerca di casa e i proprietari.
«Il raggiungimento dell’autonomia abitativa da parte dei giovani è spesso reso difficile dalla precarizzazione del lavoro – spiega Wally Falchi, responsabile della cooperativa Tenda – che diminuisce la capacità di affrontare spese rilevanti e rende difficoltoso fornire le garanzie che il proprietario dell’immobile richiede». Il progetto si rivolge a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che siano studenti, lavoratori o, più in generale, in cerca di autonomia abitativa. Perché è inutile girarci tanto intorno: l’indipendenza costa cara. Per molti costa decisamente troppo, tanto che affrontare la spesa di un affitto è fuori discussione. Il «bamboccio», strozzato da contratti a termine e lavori interinali, non ce la fa ed è costretto a vivere a casa dei genitori. A Torino il 61% dei ragazzi sotto i 30 anni vive ancora in famiglia, contro il 40% degli spagnoli, il 21% dei tedeschi e il 12% degli svedesi. Sobbarcarsi, da soli, il peso di un canone d’affitto per molti è una chimera: «Paghiamo 420 euro al mese – spiega Sara -, se non avessimo coabitato non avremmo mai potuto permettercelo». Valentina e Sara rappresentano perfettamente lo stipendio medio dei trentenni torinesi: a testa riescono a portarsi a casa 900 e 1100 euro.
Fonte del 9 giugno 2008: La Stampa