
Il legislatore italiano ha avvertito con particolare urgenza il problema degli affitti in nero: per questo, ha cercato di porre rimedio sanzionando simili comportamenti con la conseguenza della inefficacia del contratto. D’altronde, chi può negare che i rapporti di locazione in nero continuino a proliferare nonostante i tentativi della legge di arginarli? Ecco allora che il legislatore ha ideato una via ulteriore per combattere questo spiacevole fenomeno: incentivare l’inquilino a denunciare il proprio locatore! Come si fa? Te lo spieghiamo noi in maniera semplice e diretta in questo articolo.
Denuncia all’Agenzia delle Entrate e procedimento di verifica
Il primo step fondamentale che l’inquilino deve operare per collaborare nella lotta agli affitti in nero è quello di denunciare il rapporto in nero di cui è parte presso un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Ormai, tutti i dipendenti sono stati informati di questa importantissima possibilità attraverso la Circolare 26/E: se il dipendente dovesse ignorare questo procedimento, non esitare a segnalargli la presenza di indicazioni in questa circolare. Ma è sufficiente affermare sulla parola l’esistenza di un rapporto in nero? Evidentemente no. In questo senso, la segnalazione operata dall’utente è un invito mosso all’Agenzia delle Entrate per attivare una procedura di accertamento: vediamo come puoi tu stesso contribuire attivamente alla conclusione con successo di questa verifica, sottoponendo all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate prove vincenti.
- Puoi presentare ricevute dei pagamenti relativi ai canoni di locazione
- Puoi presentare l’intestazione di bollette relative all’unità immobiliare in cui vivi in affitto
- La stessa Agenzia delle Entrate gode poi di penetranti e incisivi poteri di indagine, che possono muovere anche alla verifica delle movimentazioni bancarie
Le conseguenze positive per l’inquilino
Ti starai chiedendo se c’è qualche guadagno per gli inquilini che, da nuovi virtuosi, decidono di uscire allo scoperto denunciando il proprio locatore. Come già avevamo accennato in introduzione, la formula utilizzata dal legislatore è una formula premiante, con la quale egli si attende che il cittadino sia più propenso a combattere gli affitti in nero, in quanto può riceverne qualcosa in cambio. Ciò che andresti a guadagnare è, infatti, molto importante, specie in una congiuntura economica di crisi e difficoltà quale quella attuale:
- Per prima cosa, infatti, si verrebbe a costituire automaticamente, senza dunque alcuna necessità di consenso da parte del proprietario dell’immobile, un nuovo contratto di locazione, nella formula del 4+4
- Inoltre, verrebbe ad essere ricalcolato il canone di locazione mensile: quello che tu pagavi fino ad allora viene cancellato, e sostituito da un nuovo canone calcolato nel triplo della rendita catastale dell’unità immobiliare: ciò significa, in media, un risparmio pari quasi al 90%!
Certo e poi? Quale altro passo rimane a questo povero inquilino? RUBARE LA CASA . Giacchè si registri il contratto e non paghi per mandarlo via con sfratto passano 3 anni se non lo registri le zecche sono pronte ad aiutare chi lavora in nero ma è inquilino …perchè la legge non E’ uguale per tutti!! Per le zeccheè sempre dalla loro parte …nel frattempo una come me ha due case (si fa per dire!) una con lo sfratto da oltre un anno e 600 euro di mutuo, l’altra con 30 giorni di ritardo per impossibilità a registralo e 600 euro di mutuo TOTALE 1200 STIPENDIO 1000 affitto da pagare 380…dove li vado a prendere questi soldi???
Buonasera,
l’affitto in nero regolamentato con il decreto 23\2011 non trova applicazione da parte della magistratura che condanna gli affittuari come se il contratto fosse registrato al pagamneto di quanto dovuto
la legge non e’ uguale per tutti la legge e’ dalla parte dei furbi e degli evasori ……
Buongiorno e scusate il disturbo, vi scrivo per avere delucidazioni in merito alla mia situazione:
Sono stato 18 anni ad abitare in un’ immobile, quando sono entrato ad abitare a Gennaio del 97, il proprietario un Sig.re di 77 anni mi disse che siccome non riusciva ne a venderla ne affittarla in quanto la casa è predisposta male ed è vecchia di 50 anni mi disse di fare un contratto di comodato d’ uso gratuito, io gli dissi faccia lei in quanto io non so come funzionano i contratti. Dopo alcuni giorni si è presentato con il contratto di ” COMODATO”, (fatto fare dal commercialista del genero) senza nessuna dicitura dove compare gratuito, ma solo con art.1803 di cui non so cosa significava e al quale ho chiesto al proprietario che cos’era quell’ art. lui mi rispose che l’ art. 1803 significava che dava la possibilità al proprietario di decidere lui stesso l’affitto senza farlo per equo canone, e anche senza durata del termine. Ho firmato il contratto chiedendogli anche una copia, mai vista e di cui in tutti questi anni non mi hanno mai dato anche insistendo.. A Febbraio 97 il proprietario ha iniziato a chiedermi 970.000 lire di affitto ogni 3 mesi, visto quello che mi aveva detto ho fatto l’assegno di cui ha rifiutato dicendomi che li voleva in contanti perché doveva pagare gli operai che stavano ristrutturando 1 delle 3 case di sua proprietà.
Entrati nell’ euro ha iniziato a chiedermi 1.000,00 euro sempre ogni 3 mesi. Nel 2005 il proprietario è venuto a mancare diventando così proprietaria la figlia, continuando a chiedermi la stessa cosa. A Gennaio del 2014 sia la proprietaria e il marito mi hanno chiamato a casa loro chiedendomi l’aumento ai quali ho risposto picche se prima non mi metteva a posto casa riguardo la vasca e la muffa di cui ne era a conoscenza anche il padre all’ epoca.. Dopo 1 settimana mi sono visto arrivare una A/R dalla proprietaria dove mi intimava lo sfratto entro il 31 luglio. Gli ho telefonato per chiedere chiarimenti e mi ha risposto il marito al quale ho chiesto di parlarne a quattro occhi per chiarire la situazione,mi ha risposto che non aveva intenzione di vedermi e di discuterne, gli ho chiesto per l’ennesima volta di darmi copia contratto di cui mai avuta, il Sig. mi ha detto che non me lo dava perché doveva chiedere prima al suo avvocato se può darmi la copia. A Febbraio mi sono rivolto ad un Avvocato spiegando tutta la situazione compreso il fatto che tutte le bollette erano intestate a me ad esclusione del gas e dell’ acqua compreso anche tutti i movimenti bancari dove si evince che ogni 3 mesi ritiravo 1.000,00€ con modulo di sportello. L’ Avv, mi diede ragione al 200×100 facendo una A/R alla proprietaria dicendogli di presentarsi al suo studio insieme a me per trovare una soluzione in via bonaria. I Signori non si sono presentati ma hanno fatto mandare dal loro avvocato una A/R con allegato copia del contratto ” COMODATO ” dove abbiamo notato subito che non era mai stato registrato e nella lettera di accompagnamento del loro’ avvocato c’era scritto espressamente la dicitura ” comodato uso gratuito”. A Marzo ho fatto un’ esposto alla G.d.f. allegando tutti i documenti compresi gli estratti conto dove si evince che alla scadenza dei tre mesi ritiravo 1.000,00 euro con modulo di sportello in banca.
Ad Aprile 2014 il mio Avvocato ha voluto anche le registrazioni audio multimediali effettuate a Gennaio 2014 a casa mia ( mai divulgate) dove la proprietaria tutta arrabbiata parla espressamente che le mille euro che ha preso in 18 anni erano in nero, (per questo motivo non mi hanno mai dato copia del contratto per paura che lo facevo vedere a qualcuno che se ne intendeva di contratti).
l’ Avvocato mi ha detto che si sentono benissimo, facendo presente anche al loro Avvocato che lei ha le prove e in più che i 6 mesi di preavviso per lo sfratto iniziano a fine Marzo e non a Gennaio in quanto io la copia del contratto mai avuta per 18 anni mi è stata data il 15 di Marzo. Inoltre ha anche appurato che il contratto di comodato non è mai stato registrato, dicendomi che sarebbe andata avanti per citarli in giudizio.
Premetto che Il 18/09 il mio Avvocato mi ha mandato una mail dove dice cosi:
Buonasera,
la presente per informarLa che il collega mi comunica che la Sig.ra………. accetta di rientrare in possesso dell’immobile per i primi di dicembre 2014 e sarebbe disposta a rinunciare a pretendere l’indennizzo di occupazione dell’immobile alla condizione che anche Lei rinuncia a pretendere alcunché nei suoi confronti.
Viste le tabelle di indennità di occupazione abusiva, visti i tempi ed i costi della giustizia mi sento di svolgere le seguenti considerazioni e consigliare quanto segue.
Controparte potrebbe pretendere l’indennità di occupazione sino all’effettivo rilascio pari all’importo di un comune canone di locazione maggiorato del 20%.Lei, fermo restando le difficoltà probatorie, potrebbe richiedere / ottenere la restituzione dei canoni corrisposti nei limiti degli ultimi 5 anni (termine di prescrizione) e considerato che l’ultimo anno di questo quinquennio non è stato corrisposto alcunché si ridurrebbe a 4 anni la richiesta. Le cifre finirebbero per compensarsi, se considerano le spese di giustizia che dovranno essere affrontate per un’azione civile.
Pertanto direi che transare bonariamente è una buona soluzione, potremmo spostare il rilascio a fine gennaio ed evitare i costi ed i tempi biblici di azioni giudiziarie.Nella scrittura privata che andremo a sottoscrivere inserirò comunque in via velata il discorso dei canoni corrisposti in questi anni.
Lei rinuncerebbe così alla restituzione dei canoni corrisposti ma in un’ottica di compensazione, evitando ingenti spese di giustizia. Come vede, lo dico contro i miei interessi ed a Sua tutela.
Rimango a disposizione per ogni chiarimento.A questo punto le ho telefonato per chiedere spiegazioni in merito visto che lei stessa mi aveva detto di non pagare in quanto il contratto era gratuito, adesso mi viene a dire che la proprietaria può pretendere l’ indennità di occupazione? ma stiamo scherzando?
I primi di Dicembre mi ha telefonato di nuovo il mio avvocato dicendomi che la proprietaria voleva
l’ appartamento libero entro il 15 Dicembre se no sarebbe andata per vie legali,io le ho detto come sarebbe a dire se lei mi aveva detto per i primi di Gennaio 2015 invece adesso lo devo lasciare entro il 15 Dicembre? le ho risposto un po malamente dicendogli che non c’era nessun problema e che il 15 lasciavo l’ appartamento.I primi di Dicembre mi richiama il mio avvocato per andare a firmare la lettera da lei prospettata precedentemente ( la lettera in forma privata e velata) di cui non mi ha dato copia dicendomi che la mandava lei all’ Agenzia delle Entrate e che mi avrebbe fatto sapere i risvolti di tutto ciò. Il 15 Dicembre ho lasciato l’ appartamento lasciando tutte le chiavi al loro Geometra di fiducia dove abbiamo stipulato il verbale del rilascio. Per quanto riguarda la lettera inviata dal mio avvocato all’ Agenzia delle Entrate fino ad oggi non ho saputo più nulla. Sto spendendo più soldi per Avvocati senza risolvere niente. Non sono mai stato a conoscenza della legge 23/2011.
Scusatemi per la lunga discussione. Vi chiedo cortesemente se tutto questo è giusto per quanto riguarda quello che ha fatto e che sta facendo il mio avvocato?
E’ normale che ancora non ho saputo più niente per quanto riguarda la lettera inviata all’ Agenzia delle Entrate? Chiedo cortesemente una valutazione di tutto questo anche perchè il mio Avv. da allora non si è fatta più sentire.
Inoltre è mai possibile che un semplice cittadino che che non conosce i vari articoli come il 99% delle persone viene fregato solo per un’ articolo 1803 messo sul contratto?
E’ anche normale che sono validi solo gli ultimi 5 anni dell’ affitto in nero e tutti gli altri anni sono andati in prescrizione? Sinceramente non ci sto capendo più niente, l’ unica cosa che ho capito e che lo stato vuole stanare gli affitti in nero, ma se nel contratto mettono solo l’ art. 1803 che c……..ne sa l’ inquilino cosa significa?
Scusatemi per lo sfogo, attendo una Vostra valutazione in merito a quanto mi è successo e cosa posso fare?
La ringrazio anticipatamente.
Grazie