
L’attestato energetico cambia, per adesso, soltanto di nome. Quello che finora veniva chiamato l’Attestato di certificazione energetica (Ace) da ora in poi sarà l’Attestato di prestazione energetica (Ape).
I criteri per la produzione del certificato rimangono gli stessi, finche si pubblichino i nuovi decreti del ministero dello Sviluppo entro la fine dell’anno.
È necessario per il Governo definire nuovi metodi per calcolare la certificazione energetica dopo le esigenze dell’Unione Europea. L’indicazione della prestazione energetica di una casa non dovrebbe essere visibile semplicemente nel annuncio immobiliare, ma anche nei documenti contrattuali.
Il cambio di nome ha lo scopo di renderla conforme alla norma internazionale, che lo considera come una prestazione. Il ministero ha divulgato una comunicazione, per i professionisti, nella qualle spiega che, in questa fase temporanea, sarà obbligatorio l’uso del termine Ape nei contratti e negli atti notarili.
Il ministero ha chiarito la sua intenzione di uniformare la regolamentazione della certificazione energetica, ma per ora saranno le regioni quelle che dovranno decidere il modo per adeguarsi alle norme richieste dall’Unione Europea.
Il grande cambiamento che porterà questa denominazione è che, mentre l’Ace attendeva solo il riscaldamento e l’acqua calda, l’Ape prenderà in considerazione anche l’illuminazione, la ventilazione e il condizionamento. Un’idea di prestazione energética più molteplice e totale.
Cambierà anche la configurazione del certificato che sarà più profondo ed esplicativo, prestando attenzione a più elementi in paragone con il documento precedente.
In attesa dei decreti che devono stabilire di forma completa le nuove condizioni dell’Ape, i professionisti dovranno iniziare ad inserire questa nuova denominazione nei loro documenti.
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Fonte: casa24