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Casa, nuova stangata: cala la deduzione sui canoni d’affitto

gennaio 14, 2013 • Affitto, Attualità, Casa, Eventi, Ici, Inquilini, Problema abitativo, Proprietari, Società, Tasse

In arrivo un’ulteriore stretta sulla casa. Dal primo gennaio è in programma un inasprimento fiscale per la tassazione dei canoni di locazione.
A  ridursi, dal precedente 15% al 5%, la misura di abbattimento forfettario dell’imponibile riconosciuto al proprietario per compensare le spese di mantenimento del bene. È quanto scritto dal Sole 24 ore lunedì 7 gennaio.

CONVIENE LA CEDOLARE SECCA. Con questa modifica, per un canone di 12 mila euro, il vecchio imponibile di 10.200 euro risulta incrementato dal 2013 a 11.400 euro. Dunque 1200 euro in più che all’aliquota minima del 23% significano 276 euro di maggiore Irpef da mettere in conto, oltre al maggiore carico di addizionali regionali e comunali.
La cedolare secca diventa così sempre più conveniente; è previsto infatti sia possibile correggere la registrazione di un contratto di locazione.
Per revocare la cedolare secca bisogna presentare l’apposito modello 69 con la scelta entro il termine di scadenza del versamento dell’imposta di registro dovuta sul canone annuo non coperto da tassa piatta. Se non si paga è possibile il ravvedimento: il mancato versamento dell’acconto, o il pagamento dell’Irpef, non rappresenta comportamento concludente che preclude l’accesso al regime.

PRIMA CASA, MAGGIOR RINCARO A ROMA. Secondo uno studio della Uil, gli italiani hanno sborsato in media per la prima casa 278 euro e 745 per la seconda; un’imposta tramutatasi in vera e propria stangata nei grandi centri.
A Roma, grazie agli aumenti dell’aliquota decisa dai Comuni, il costo medio per la prima casa è lievitato a 639 euro a Milano 428. A versare i 24, secondo uno studio della Cga di Mestre, sono stati i 4,2 miliardi di proprietari della prima casa per lo 10,8 le seconde case e per oltre 9 gli imprenditori.

Fonte: lettera43

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