Da ieri 10 gennaio 2013 le banche possono erogare i contributi fino all’80% per la ricostruzione di case e imprese con i 6 miliardi stanziati per i danni del terremoto.
Finora, però, sono ancora molto poche le richieste di finanziamento presentate dai privati e dalle imprese. Il motivo? Procedure burocratiche complesse, ritrosia dei tecnici a firmare le perizie giurate finché non sia tutto formalizzato dalle istituzioni, continui cambiamenti alle ordinanze.
Oltre 900 le pratiche inviate dai privati ai Comuni
I dati pubblicati il 9 gennaio dalla Regione Emilia Romagna parlano di oltre 900 procedure avviate attraverso il Mude per ricevere il contributo che riguarda circa 3 mila abitazioni. Di queste, circa settanta richieste sono state depositate presso gli istituti bancari che attendono la fatturazione dei lavori per eseguire i pagamenti.
Delle 900 procedure (che riguardano edifici con danni B, C ed E leggere) aperte attraverso il Mude (il modello unico digitale per l’edilizia, una piattaforma telematica attraverso cui i professionisti, incaricati dai cittadini che abbiano avuto l’abitazione danneggiata dal sisma, possano espletare tutte le pratiche edilizie necessarie per gli interventi e per il contributo ai lavori) 200 sono state accettate dai Comuni e di queste 1 su 4 sono in fase di pagamento o di saldo.
Oltre 400 le domande presentate dalle imprese
Per quanto riguarda le imprese le richieste inserite nel sistema Sfinge (il sistema elettronico tramite il quale le aziende devono presentare le domande di contributo) ad oggi sono oltre 400. Per due imprese sono stati approvati contributi per oltre 3,5 milioni di euro.
“I soldi ci sono. E ora – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – ci aspettiamo che cittadini e le imprese procedano, come stanno già facendo, spediti a presentare le richieste di contributo. Sapevamo che la fase iniziale, completato il quadro normativo nazionale e quello relativo alle ordinanze del Commissario Errani, avrebbe richiesto approfondimenti e tempi caratteristici di un procedimento complesso. Ma ora il meccanismo ha iniziato a girare”.
Banche disponibili a finanziare la quota del 20% a carico del danneggiato
Muzzarelli giudica inoltre “positiva la disponibilità del sistema bancario a trovare soluzioni per finanziare, per la sistemazione di abitazioni e aziende, anche la quota del 20% non coperta dal contributo pubblico. Su questo tema la Regione sta facendo valutazioni di compatibilità per aiutare i soggetti più deboli a sostenere la totalità dell’intervento”.
“Quello di oggi – ha evidenziato Luca Lorenzi di ABI Emilia-Romagna – è stato un incontro all’insegna della collaborazione con le istituzioni nel quale risalta la flessibilità degli istituti bancari. Un esempio è la proroga concessa dalla maggior parte delle banche per la moratoria sui mutui, portata al giugno 2013. Per quanto riguarda i 6 miliardi di contributo pubblico stanziati per la ricostruzione, gli istituti sono pronti. È nostra intenzione e nostro interesse aiutare nella ripresa le famiglie e le imprese dei territori colpiti dal sisma. Le banche non faranno mancare il loro contributo fattivo alla sistemazione dei danni provocati dal terremoto”.
Fonte: casaeclima