
Nella città di Trento è prevista la costruzione di un centinaio di case in affitto a prezzo concordato, ma l’idea fondamentale è quella di preparare un piano di social housing cooperativo, in tutti i quartieri della città.
La Federazione delle Coop Trentine ha lanciato l’idea di edificare circa cento case a Villazzano-San Rocco, Vela e Meano, anche se i progetti si devono ancora chiudere in accordo con le autorità locali.
Come è successo in altre città come Roma, è un piano che cerca di combattere la crisi degli alloggi e la piaga degli affitti in nero attraverso accordi tra pubblico e privato e offre una soluzione conveniente per le classi che hanno grande difficoltà per pagare l’alloggio.
Ma le necessità sociali non si limitano solo alla concessione di case, ma sono più profonde. Questo problema è stato affrontato durante l’incontro “Autonomia dei territori: la sfida dell’housing cooperativo sociale” che si è tenuto questo mese al Festival dell’economia di Trento.
I programmi di social housing non dovrebbero essere limitati a costruzioni sociali, ma dovrebbero offrire una gamma di servizi complementari a seconda delle esigenze degli abitanti, come ad esempio servizi di assistenza a bambini o ad anziani.
Questa sarebbe l’idea del “abitare sociale” di fronte a “l’edilizia sociale”, cioè non solo fornire palazzi alla gente, ma cercare di migliorare la loro qualità di vita. I progetti che sono in corso a Trento, cercano di essere più profondi e di prendere in considerazione i problemi di sostenibilità urbana.
In tempi di crisi si evidenzia che i programmi di edilizia sociale, devono essere veloci ed economici. Ma non si deve trascurare aspetti come l’efficienza o vivibilità. È importante migliorare il modello di gestione per fornire un servizio migliore e più completo.
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Fonte: quotidianocasa
Tags: economia