
Finco, la Federazione industrie prodotti impianti servizi ed opere specialistiche per le costruzioni, ha lavorato molto per l’approvazione del decreto che proroga fino a dicembre la detrazione per la riqualificazione energetica degli immobili, considerandola un manovra salva crisi, strategica per il settore delle costruzioni.
É un provvedimento che coinvolge piú settori industriali, ma soprattutto un impulso all’ edilizia specializzata.
Finco peró evidenzia dei punti che vanno rivisti al momento della conversione del provvedimento in legge.
Primo tra tutti sostiene che le agevolazioni per l’efficienza energetica dovrebbero essere confermate sino a tutto il 2020, dato che i sei mesi o l’anno che il Governo ha proposto é un lasso di tempo troppo ristretto per poter dar il via a interventi molto complessi, come quelli che riguardano la messa in atto di cantieri per il recupero antisismico o di efficienza energetica. E propone la modulazione della percentuale di detrazione in percentuali decrescenti col passare degli anni.
Tale modulazione dovrebbe permettere al richiedente una scelta personale dei tempi di ammortamento.
Finco pensa che sarebbe utile estendere il provvedimento anche per gli interventi che prevedono le schermature solari, come da Direttiva Comunitaria n. 31 del 19 maggio 2010.
Inoltre si prospetta la possibilitá di detrarre al 65% gli interventi di progettazione antisismica e di manutenzione in sicurezza. Oltre al fatto che si parla di non penalizzare il settore del teleriscaldamento, con emanazione di decreti di gestione del fondo previsto per la realizzazione delle reti, che peró verrebbe depauperato con altri fini.
Infine si discute sulla definizione di edificio a energie quasi zero, giacché differisce da quanto previsto nella direttiva comunitaria 2010/31/UE.
Il decreto legge recita, all’articolo 2: “edificio ad altissima prestazione energetica, calcolata conformemente alle disposizioni del presente decreto, che rispetta i requisiti definiti al decreto di cui all’articolo 4, comma 1. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta all’interno del confine del sistema (in situ)”.
Nel caso di non venir modificato un edificio non potrebbe essere allacciato ad una rete di teleriscaldamento, che nella maggioranza dei casi ha le fonti di produzione lontane dall’utenza e non in situ, come sancito dal decreto.
Di particolare importanza resta, secondo Finco, la necessitá di tenere in conto delle particolari caratteristiche edilizie dei centri storici composti da palazzi antichi per i quali sarà idoneo introdurre normative specifiche e compatibili con gli aspetti paesaggistici e di tutela. Oltre a tenere in considerazione le diversitá presenti tra le diverse aree del Paese. Si rietiene perció importante sensibilizzare i consumatori delle regioni con campagne di formazione ad hoc.
Ulteriori informazioni e novitá su Facebook e Twitter
Fonte: edilone