La politica ad oggi ha parlato dell’IMU dividendosi sul destino di tale imposta per quanto riguarda l’abitazione principale, senza tenere in conto l’introito derivante da immobili commerciali, come i capannoni industriali, ma anche alberghi e centri commerciali.
La crisi economica ha portato ad un’impennata della pressione fiscale, che colpisce cosí tutti quegli edifici utilizzati dalle imprese come strumento di lavoro, si pensi ad un albergo o un capannone. Alcune zone di Bologna hanno subito particolarmente la crisi, ma ora sono in fase di crescita.
Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, spiega questo fatto con un’ immagine: «È come far pagare la patrimoniale su un tornio». Imprenditori e investitori sperano pertanto che entri in vigore la manovra “blocca Imu” varata dal governo Letta, che prevede poter scontare l’Imu dai redditi d’impresa. Tuttavia non sono ancora stati precisati parametri, limiti e meccanismi di deducibilitá, da non confondere con l’ agibilità.
Dall’anno dell’introduzione dell’Imu, 2012, le transazioni sono crollate rispetto al 2011. Pertanto investire in tali condizioni significa intraprendere una lotta col fisco e il problema si fa insostenibile. Un esempio viene dato osservando i dati fiscali di un ipotetico piccolo capannone: nel 2011, in presenza dell’Ici, possedere tale immobile costava poco più di 11.500 euro all’anno di imposta locale; dal 2012 l’Imu ha aumentato del 20% i valori fiscali di tutti i fabbricati delle imprese, in modo lineare e senza tenere in alcun conto le caratteristiche dei diversi immobili, e poi le aliquote sono state manomesse anche dai Comuni, si é visto cosí che nel 2012 lo stesso immobile ha pagato di Imu poco meno di 30mila euro, con un incremento annuale che supera il 155 per cento.
Per il 2013 i dati non miglioreranno, anzi, la legge statale riserva un ulteriore aumento dell’8,33% della base imponibile; nel pagamento della prima rata, da versare entro lunedí prossimo, bisogna calcolare sull’aliquota effettiva decisa dal Comune, e non sui parametri standard fissati dalla legge statale, risultando pertanto aumentata del 51,1% rispetto all’anno scorso, sperando poi negli sconti previsti per fine anno.
Ma si parla di speranza, non di dati certi, mentre chi investe avrebbe bisogno di visibilità a medio termine sulle condizioni reali. Ad ogni modo, seppur confermati i miglioramenti fiscali previsti non riusciranno a riportare il peso dell’imposta ai livelli precedenti al decreto «Salva-Italia» che ha fatto nascere l’Imu.
Certo é che il decreto blocca-Imu del Fisco immobiliare, che il Governo intende «applicare» entro il 31 agosto, e prevede la deducibilità dell’imposta municipale dal reddito d’impresa è una buona notizia, ma non è sufficiente da sola a far ripartire il mercato del non residenziale. Ci sarebbe bisogno di una complessiva revisione dei valori catastali, per la quale però l’amministrazione sostiene che non sará possibile pianificare prima di 5 anni, come spiega il direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera.
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Fonte: ilsole24ore
le imprese devono pagare l’imu sulle nuove costruzioni invendute ?
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