
Il Salento non è solo mare e pizzica. L’entroterra pugliese è noto per la sua natura, la tranquillità e la fertilità del proprio terreno, un luogo unico che dispone di tesori architettonici come il Monastero di Sant’Elia. Un angolo da scoprire, in continuo processo di rinnovamento.
Immerso nella natura, sfidando il tempo, il degrado e l’abbandono, il Monastero di Sant’Elia, mantiene la sua posizione privilegiata nel cuore della campagna salentina.
Questo convento dei Cappuccini, costruito nel 1575, ha mantenuto la sua attività monastica fino all’anno 1811. Da allora è stato comprato da privati. Il progressivo disuso ha deteriorato il complesso e gli effetti del tempo e della natura hanno causato gravi danni alla struttura del monastero.
Nonostante l’accordo, del 2002, tra i comuni di Trepuzzi, Campi Salentini e Squinzano, per restaurare il monastero, Sant’Elia non ha riacquistato la sua vivacità finchè l’associazione culturale, Le Pulci di Procuste, ha iniziato a lavorare sul restauro architettonico, agricolo e culturale di questo spazio.
Anche se c’è ancora molto lavoro da fare, tramite il progetto di restauro e recupero sostenibile “Savemonasterrae”, questa associazione è riuscita a rafforzare e ridare valore in modo significativo all’edificio.
L’esperienza più soddisfacente è stata quella di condividere l’edificio con i residenti circostanti attraverso campi di lavoro oppure attività culturali, artistiche e gastronomiche.
Il monastero fa anche parte di una rete di percorsi turistici creato dall’Università del Salento, che permette alle persone di altre regioni e paesi di venire a conoscenza di questa preziosa costruzione.
Inoltre, la creazione di un giardino botanico mira a preservare la particolarità delle specie vegetali e a rigenerare il potenziale agricolo del terreno circostante al monastero, diventando un luogo di incontro e di apprendimento per gli agricoltori della zona.
Le Pulci hanno elaborato anche alcuni prodotti sfiziosi con dei frutti del monastero, come la Marangellata o il Marangello realizzati con delle arancie amare.
Il successo delle attività e delle proposte delle Pulci di Procuste dovrebbe essere un esempio di come la collaborazione tra le amministrazioni e le associazioni presenti sul territorio, sia in grado di contribuire a salvaguardare e rivitalizzare il patrimonio culturale e artistico presente in Puglia.
Vi invitiamo a fuggire dalla quotidianità e conoscere questo luogo, per potervi immergere, per un momento, nei panni di un monaco cinquecentesco e partecipare delle bellezze primarie del paesaggio e della natura del Salento.