
Il DDL sulla tutela, la gestione e la gestione pubblica dell’ acqua passa ora al Senato dopo essere stato approvato alla Camera.
In esso importanti novitá, come, per esempio, il minimo vitale di 50 litri di acqua giornalieri per persona gratuiti, garantiti anche ai morosi, nessun distacco quindi dell’erogazione e bollette piú trasparenti e con telelettura.
La riforma ha lo scopo di favorire un governo pubblico e partecipativo delle acque pubbliche, garantendone pure un utilizzo sostenibile e solidale.
Vengono quindi dettati i principi con cui sará utilizzato, gestito e governato il patrimonio idrico nazionale.
Il minimo vitale garantito sará pari ad un massimo di 50 litri giornalieridi acqua a persona e sará attraverso un decreto del presidente del consiglio dei ministri che ne indicherá il valore in base ai dati storici di consumo e alle dotazioni pro-capite.
I costi saranno scaricati sugli scaglioni piú alti di consumo per garantire la progressivitá e l’incentivazione del risparmio del bene idrico.
Con il decreto viene introdotta anche una protezione particolare ai morosi, viene vietata la possibilitá di staccare il servizio, proprio a garanzia di un bene fondamentale come quello dell’ acqua.
Un altro punto toccato dal decreto legislativo prevede una lettura dei consumi di acqua e delle bollette piú trasparenti.
La trasparenza verrá garantita dall’indicazione dei consumi reali, l’indicazione degli investimenti dei gestori del servicio di erogazione, sui costi per la depurazione dell’ acqua e dalle percentuali delle perdite idriche degli impianti.
Si prevede inoltre una diffusione della telelettura, con il miglioramento delle tecnologie disponibili per il controllo dei consumi e la verifica dell’erogazione del minimo vitale di acqua stabilito per legge.
In materia di monitoraggio il testo di legge prevede l’installazione di contatori per il consumo dell’ acqua in ogni singola abitazione.
Inoltre si stabilisce che il servicio idrico sará gestito in autonomia dai comuni, viene infatti considerato un servicio pubblico locale. Saranno le amministrazioni a decidere se gestirlo personalmente o se prevedere gare d’appalto per la gestione dello stesso.
Il servizio dell’ acqua verrá finanziato attraverso risorse nazionali e stanziate dall’Unione Europea.
Esiste inoltre una nuova fonte di finanziamento prevista dall’ art. 7 del d.l. n. 133/2014. E viene stabilito un fondo nazionale di solidarietá internazionale da destinare a progetti di tipo internazionale che promuovano l’accesso all’ acqua potabile.
Per creare questo tipo di finanziamento si provvede ad aumentare il costo dell’acqua minerale da tavola negli esercizi, incentivando prima peró gli esercizi commerciali del territorio ad offrire acqua potabile del rubinetto.
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