
Il duo artistico, famoso per avere tappezzato la città con sculture di gesso, famose quelle di Adamo ed Eva, o con graffiti in 3D, ha scelto uno dei muri liberi del comune di Milano per creare un vero e proprio museo a cielo aperto, visitabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Ogni installazzione è stata accompagnata da un cartellino che indica nome dell’opera, anno, così come accade in un museo vero e proprio.
Opere provocatorie
Tante le opere provocatorie, come il gabinetto da cui spuntano due piedi di un uomo d’affari, uomini di gesso a grandezza naturale, una cassaforte aperta che mostra a tutti il suo contenuto, una “selfie zone”, o il Zero likes, un cuore infranto ispirato al simbolo di Instagram, o i due omini di un metro e venti su una parete che ricordano le tipiche immagini affisse alle porte dei bagni, in un punto della via da tutti utilizzato per orinare.
È evidente la voglia di provocare e di creare contrasto tra il degrado e la bellezza che si rimpossesserà di questi luoghi.
Via Padova: una risposta al degrado
Come affermano gli Urbansolid “la scelta è caduta su Via Padova perché è cosiderata una delle vie più pericolose di Milano. Abbiamo voluto portare una ventata di arte per attirare gente in un posto in cui normalmente non verrebbe mai.”
Il loro progetto nasce dal desiderio di riqualifica degli spazi e come spiega Gabriele “è un modo di rendere l’arte alla portata di tutti, in maniera genuina e insospettabile. Altrimenti alcune cose le si vedono solo nei musei”.
Una galleria a cielo aperto dove c’è posto anche per altri artisti. Infatti, insieme alle installazioni degli Urbansolid si possono ammirare murales di street artist, writers che hanno contribuito ad impreziosire ed arricchire il muro di via Pontano con disegni e colori che offrono uno nuovo aspetto alla città.
fonte: LaRepubblica
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