
Il settore della climatizzazione sembra muoversi a gonfie vele, almeno stando a quanto riporta l’Associazione dei Costruttori di Sistemi di Climatizzazione (Assoclima). Nell’ultimo trimestre del 2018 quasi tutti i comparti hanno visto una crescita, ma a fare da traino sono stati i sistemi a pompa di calore, cioè quelli che riscaldano gli ambienti in inverno e li mantengono freschi in estate. La ragione è dovuta anche a classi energetiche sempre più efficienti, che permettono una riduzione dei consumi, e alla conferma delle detrazioni sull’acquisto prevista dalla Legge di Bilancio 2019.
Quale condizionatore scegliere?
Per scegliere il climatizzatore migliore per la propria casa è necessario considerare alcuni parametri. Innanzitutto, il numero di ambienti che si desiderano refrigerare. Se si tratta di uno solo, si può optare per il condizionatore portatile: non è necessaria nessuna installazione, ma può risultare rumoroso e aumentare il dispendio energetico. Quando invece si ha la necessità di intervenire sull’intera abitazione, è meglio acquistarne uno fisso. Potrebbe, però, non essere consentito in edifici soggetti a vincoli paesaggistici a causa del loro valore storico o della posizione. Entrambe le tipologie si dividono in due varianti: monoblocco e split, in base a quante unità compongono il sistema di climatizzazione.
Per stabilire la potenza necessaria dev’essere tenuta in considerazione anche la metratura dell’immobile. Approssimativamente, si parla di 340BTU/h (British Thermal Unit, unità di misura dell’energia) al metro quadro, che corrispondono a 99 Watt circa. Per un locale di 15 mq saranno quindi necessari almeno 5100 BTU/h (1494 Watt).
I consumi
Le nuove tecnologie hanno permesso una riduzione dei consumi, che al momento non superano i 140 kWh per un climatizzatore di classe A+++, la più efficiente sul mercato. Inoltre, si può installare un impianto a gas refrigerante, che non necessita di ricarica e può avvalersi del’R32, una sostanza ecologica e dalle elevate prestazioni.
I costi
I prezzi dei condizionatori variano dagli 800 ai 1.500 euro in media, con cifre che raggiungono i 3 mila euro quando si installa la variante split. I sistemi fissi sono i più cari e comprendono anche i costi di installazione, che partono dai 200 euro ma possono toccare i 700 in base al numero delle unità interne. Più economici invece i portatili, che non necessitano di ulteriori spese e di norma non superano i mille euro complessivi. автокредит низкий процент